Ecco perché dopo le tante visite agli uffici di Monterotondo Scalo e l’ennesima telefonata inconcludente, lancia un appello per cercare di sbloccare questa situazione, viste anche le vacanze estive di mezzo che non lasciano sperare che si possa concludere positivamente a giorni.
“Sono veramente stanca, dobbiamo combattere contro i disservizi e i rimpalli di responsabilità – spiega la signora Roberta – Io mi sono attivata da subito, appena dopo le dimissioni dal Gemelli di mia madre attivando la Cad, centro assistenza domiciliare. La procedura prevista in questi casi è quella di andare da una Sanitaria e farsi fare un preventivo rispetto all’articolo di cui si ha bisogno. A quel punto si va alla Asl e si chiede se lo hanno a disposizione, altrimenti danno il via libera per l’acquisto privato e il rimborso e in due giorni si risolve il problema. Quando sono entrata per la prima volta alla Asl mi sono resa conto subito della situazione: c’erano persone che chiedevano il lettino e altre che lo avevano, ma volevano restituirlo perché ormai il paziente era deceduto e non serviva più. Ci mettono un mese solo per vedere se il macchinario è disponibile, un altro mese per autorizzarti a comprarlo. Poi se ce l’hanno loro a disposizione è la fine. Ti fanno pensare che basterebbe scambiarseli per risolvere il problema”.
Per il lettino le cose vanno abbastanza bene e Roberta riesce ad ottenerlo in tempi relativamente celeri. Ma va diversamente per il sollevatore e per il girello che è indispensabile per poter iniziare la fisioterapia.
«Sono più di due mesi che aspetto il sollevatore e non so più come fare, perché tra un po’ dovrò chiedere l’invalidità anche per me – prosegue a raccontare – mi hanno detto che ce l’hanno disponibile, ma non si sa da dove deve arrivare. Ho preso giornate di ferie e permessi 104, poi decine di telefonate, ma la situazione non si sblocca. Devo dire che alcune impiegate sono anche molto disponibili, ma purtroppo non dipende da loro. Nei giorni scorsi mia madre è stata visitata anche dal fisiatra e a breve inizierà l’attività con il fisioterapista, ma se non arriva il girello è inutile che venga a casa. Siamo veramente stanchi, abbiamo la sensazione che in queste situazione serve conoscere qualcuno, ma noi siamo sempre stati per il rispetto dei diritti e contiamo che cono questo appello, chi di dovere possa fare qualcosa”.
di Fabio Orfei